Un arieggiamento corretto è un processo che si estende su tutto l’arco della giornata scolastica.

Informazioni di base

Per elaborare raccomandazioni in merito al ricambio di aria, l’UFSP si basa su quanto emerso da diversi studi e progetti. Per un approfondimento sull’argomento, sono riportate di seguito informazioni aggiuntive.

Studi dell’UFSP sull’aria ambiente nelle scuole In collaborazione con le classi degli anni 2013-2015, ripartite in 100 aule ( in 94 di esse la ventilazione avveniva manualmente, mentre in 6 per mezzo di un impianto di ventilazione automatico ) di tre Cantoni, l’UFSP ha eseguito misurazioni per valutare il ricambio di aria dei locali. Le misurazioni sono state svolte in ogni aula per quattro giorni di seguito.


Valori sulla qualità dell’aria rilevati in tutte le aule (prima misurazione) In due terzi delle aule scolastiche in cui si arieggiava esclusivamente per mezzo di finestre ad apertura manuale, la qualità dell’aria era insufficiente. Ciò significa che i valori registrati, durante più del 10 per cento del tempo di lezione, si situavano nella fascia dell’insufficienza ( > 2000 ppm CO2 ).


Miglioramenti raggiunti nelle classi pilota (seconda misurazione)

  • Un gruppo sperimentale costituito da 23 classi pilota ha testato le ripercussioni dei piani per il ricambio di aria generati con il simulatore SIMARIA. I risultati sono stati rilevati in una seconda misurazione.
  • I piani per il ricambio di aria elaborati su SIMARIA hanno portato a un massiccio aumento del tempo di lezione in condizioni di aria ottimali e buone ( < 1400 ppm CO2 ).
  • Durante la prima misurazione, il gruppo sperimentale trascorreva il 18 per cento del tempo di lezione in presenza di valori dell’aria ottimali e il 22 per cento di questo tempo in presenza di valori buoni. Il 31 per cento del tempo di lezione, invece, rientrava nella fascia dell’insufficienza ( > 2000 ppm CO2 ).
  • In occasione della seconda misurazione, ossia dopo aver modificato le modalità di arieggiamento, il gruppo sperimentale respirava un’aria eccellente per il 42 per cento del tempo di lezione e buona per il 28 per cento. I valori registrati si situavano infine nella fascia dell’insufficienza ( > 2000 ppm CO2 ) solo per il 9 per cento del tempo di lezione.


Altri risultati di studi sull’impatto avuto dalla qualità dell’aria sugli scolari Grazie a un sistematico studio scientifico,* si è potuto constatare quanto segue sulla qualità dell’aria:

  • l’aria pulita riduceva i tempi di reazione nel dare risposte corrette;
  • in presenza di un’aria ambiente pulita, gli scolari mostravano risultati migliori nelle addizioni, nei confronti numerici, in grammatica, nonché negli esercizi di lettura e nella comprensione scritta;
  • già con livelli di CO2 leggermente più alti, sono stati riscontrati effetti negativi minimi sulle facoltà intellettive;
  • in presenza di un buon arieggiamento, gli indicatori relativi ad asma, tosse, sintomi dermatologici, infezioni delle vie respiratorie e raffreddori sono migliorati di più del 20 per cento e in alcuni casi sono risultati sette volte migliori.


* Fonte: W. J. Fisk «The ventilation problem in schools: literature review», International Journal of In­door Environment and Health, vol. 27, n. 6 novembre 2017, pp. 1039-1051